Essere nel “qui e ora”.

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Mindfulness: definizione, benefici, applicazioni.

Per comprendere a fondo a cosa si fa riferimento parlando di Mindfulness è necessario e utile farne un’esperienza diretta. Per questo motivo rivolgo un invito a te lettore, proprio a te che stai leggendo questo articolo in questo momento. Ti invito semplicemente ad osservarti, adesso, nel qui e ora. Osserva la posizione che il tuo corpo assume in questo preciso momento, nota le sensazioni presenti nei punti del tuo corpo a contatto con le superfici di appoggio e poi porta la tua attenzione a tutto il tuo corpo, nota quali sensazioni si presentano momento dopo momento e ancora una volta osservale, senza provare a modificarle, semplicemente fanne l’esperienza, accogliendole con spirito di curiosità, siano esse piacevoli o spiacevoli. Se lo desideri, dopo aver letto questo invito che ti rivolgo, fermati, semplicemente fermati e osservati.

Hai appena fatto un’esperienza di Mindfulness in quanto per definizione essa significa “porre attenzione in modo particolare: intenzionalmente, al momento presente, in modo non giudicante” (Jon Kabat-Zinn, 1990). In particolare, il termine Mindfulness riprende il significato implicito nel termine “Sati”, parola che sta per “consapevolezza, presenza mentale” e che nella tradizione buddhista theravada rappresenta uno dei fattori mentali necessari a sviluppare una comprensione profonda dell’esperienza. 

La pratica della Mindfulness, in occidente, è dunque una pratica meditativa laica con cui è possibile coltivare la consapevolezza, la presenza mentale. Praticare la mindfulness consente di fare esperienza diretta, chiara e piena di quanto esperiamo momento dopo momento: sensazioni corporee, pensieri, emozioni, tutto ciò che si presenta nel qui e ora e che quindi può divenire oggetto della nostra attenzione consapevole. 

È possibile praticare la mindfulness in modo “formale” o “informale”. La “pratica formale” consiste nel porre attenzione ad uno specifico oggetto o ad una specifica categoria di oggetti (sensazioni, pensieri, emozioni, suoni, ecc.), assumendo una specifica posizione e seguendo specifiche indicazioni. La “pratica informale”, invece, consiste nel porre attenzione ai gesti della propria quotidianità, consiste nel vivere il qui e ora in piena consapevolezza e non richiede l’assunzione di specifiche posizioni o di seguire specifiche indicazioni.

Un protocollo strutturato e volto a favorire l’apprendimento della pratica meditativa di consapevolezza formale e informale è il protocollo “Mindfulness Based Stress Reduction – MBSR”, ideato dal biologo Jon Kabat-Zinn (1979) e divulgato per mezzo del testo “Full Catastrophe Living: Using the Wisdom of Your Body and Mind to Face Stress, Pain and Illness” (1990), nell’edizione italiana “Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la mindfulness” (1990). Il protocollo MBSR, nato per il trattamento in gruppo di pazienti ospedalieri con patologie caratterizzate da dolore cronico, successivamente è stato utilizzato per il trattamento di vari disturbi fisici, psicologici e stress-correlati e ad oggi, come dimostrato da diversi studi evidence-based, sono ben noti i suoi benefici in termini di riduzione di stress, ansia, depressione, insonnia, sintomi fobici, ruminazione, sintomi di evitamento post traumatici e miglioramento di empatia, compassione verso sé e verso gli altri, senso di coesione del sé e qualità di vita. 

Ad oggi, inoltre, numerosi sono gli ambiti di applicazione della mindfulness, tra questi è possibile citarne alcuni: genitorialità, educazione, alimentazione, sport, lavoro, leadership, medicina e psicoterapia.

Nello specifico, nell’ambito della psicoterapia, la mindfulness trova spazio e integrazione in numerosi modelli terapeutici quali, ad esempio, la Mindfulness Based Cognitive Therapy, l’Acceptance and Commitment Therapy, la Dialectical Behaviour Therapy, la Compassion Focused Therapy, il protocollo Mindfulness Based Relapse Prevention e il protocollo Mindfulness Based Eating Awareness con dimostrata efficacia circa la cura di ansia e attacchi di panico, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e disturbo post-traumatico da stress.

BIBLIOGRAFIA:

  • Amadei, G. (2013). Mindfulness. Essere consapevoli. Il Mulino.
  • Gunaratana, H. (1995). La pratica della consapevolezza. In parole semplici. Ubaldini Editore – Roma.
  • Kabat- Zinn, J. (1990). Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la mindfulness. Tea.

Kabat- Zinn, J. (2013). Riprendere i sensi. Guarire sé stessi e il mondo con la consapevolezza. Tea.

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