Ho provato in mille modi a mandarlo via, ma ritorna sempre più forte

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Attraversare il dolore per riprendere a vivere

Hai presente quel momento della tua vita in cui tutto sembrava aver preso una piega sbagliata?

Una relazione finita, un incidente, un licenziamento, la perdita di una persona cara, problemi economici o diagnosi che arrivano come docce gelate…

Non serve posizionarli su una “scala di gravità”; ognuno di questi avvenimenti rappresenta uno scossone, che provoca turbamento e richiede un nuovo assestamento personale.

Qualsiasi possa essere stata (tra queste o meno) la tua miccia, l’effetto provocato dall’esplosione resta lo stesso: un dolore, profondo e lancinante, che non ti aspettavi, che non volevi e che hai solo intenzione di eliminare!

A volte, eventi spiacevoli come questi sembrano causare una serie di nuovi problemi a ruota libera, come in una catena, che si ha sicuramente una gran voglia di spezzare.

Sono sicura che hai ben chiaro nella mente anche tu un momento simile, più o meno intenso, in cui le cose non andavano come volevi e speravi: breve o lungo che sia stato, lontano o vicino nel tempo, se chiudi gli occhi, quelle emozioni e quei ricordi diventano vividi come se fossero presenti.

Emozioni come rabbia, tristezza, paura e sconforto ne sono le protagoniste. Ma prima di queste il dolore!

Pensieri come “Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?” o “Non posso reggere così, non ce la faccio” ritornano nella tua mente e la affollano, come un’eco assordante e dispettosa.

Che sia un momento già concluso o qualcosa che tu stia vivendo in questo periodo, puoi riuscire a vedere anche cosa hai fatto in risposta a quelle emozioni e a quei pensieri.

Quante di quelle azioni, rivedendole oggi, ti mettono in imbarazzo o ti fanno provare pentimento?

Quanti di quei comportamenti hanno creato ancora più problemi, invece di aiutarti ad affrontare quelli già presenti?

La prima reazione, quando proviamo dolore, è quella di fare qualsiasi cosa per anestetizzarlo: mettiamo in pratica delle “strategie di controllo”, nella vana speranza di non provarlo più e ripartire.

Possiamo cercare in mille modi di distrarci, di allontanarci da quel dolore, di negarlo e cercare di trovare l’interruttore per poterlo spegnere: gettarsi a capofitto sul lavoro o sullo studio, abusare di alcool e farmaci, abbuffarsi, fare shopping…

Ma funziona?

“È  come tenere una palla sotto l’acqua. Fintanto che la si spinge resta sotto la superficie. Poi però le braccia si stancano, e appena si  allenta la presa, la palla salta fuori” (Harris, 2010, p. 44) ci direbbe Russ Harris, medico e psicoterapeuta.

Infatti, anche se in un primo momento questi nostri tentativi possono darci sollievo, in realtà nel nostro intimo il dolore resta e tornerà sempre fuori, chiedendoci di aumentare sempre più la frequenza e l’intensità di quei nostri comportamenti, fino ad arrivare all’insorgenza di ulteriori situazioni problematiche.

È solo smettendo di lottare contro il dolore e contro le nostre emozioni spiacevoli, riconoscendole come parte integrante e indispensabile del processo di elaborazione di quanto accaduto e vissuto, che potremo riprendere in mano la nostra vita pezzo per pezzo, investendo le nostre energie per cambiare quello che può essere cambiato e accettare ciò che non può esserlo.

Attraversare il dolore vuol dire rendersi disponibili a viverlo…non aspettarti che sia facile, ma è il primo passo necessario per permetterti di ritornare ad agire e a vivere, impegnandoti in una direzione.

La direzione puoi sceglierla solo tu, sulla base di ciò che per te è importante: per vederla è necessario riuscire a scrutare attraverso la nebbia che ci avvolge nei momenti burrascosi, ma fino a quando ci dimeneremo per scacciarla via, questo non ci risulterà fattibile.

Osserva i tuoi comportamenti e chiediti “Sto andando nella direzione che voglio? Sono io alla guida della mia vita?”…se la risposta che sorgerà spontanea sarà un “No”, prova a cambiare strategia, prova a rimetterti al volante, con un co-pilota che può sostenerti lungo il viaggio, un professionista che ti sostenga e ti permetta di fare spazio a quelle emozioni dentro di te e di concentrarti per scorgere attraverso quella nebbia la tua strada.

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