Il pasto in famiglia, nutrimento per corpo e anima

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Per favorire la salute dei bambini dalla nascita all’età adulta, è importante curarne ogni aspetto soprattutto durante il periodo compreso tra il concepimento e i due anni di età, ovvero nella finestra dei “primi mille giorni”, in cui si pongono le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico del bambino.

È proprio per questo che un’adeguata alimentazione infantile nei primi anni di vita ricopre un’importanza cruciale per la crescita, lo sviluppo cognitivo e la diminuzione del rischio di sviluppare patologie, anche in età adulta.

Spesso c’è molta preoccupazione da parte delle famiglie in riferimento a quello che i bambini mangiano e in che quantità, ma passano in secondo piano aspetti riguardanti il come viene offerto il cibo, il suo aspetto, le dinamiche durante il momento del pasto, etc.

Il bambino nasce con l’abilità di mangiare e svilupparsi in modo appropriato, tuttavia mangiare è istintivo solamente nelle prime settimane di vita, successivamente diventa un comportamento appreso. E, poiché è appreso, sono gli adulti a dover fornire il modello corretto al bambino!

Questo apprendimento avviene attraverso il pasto in famiglia, che offre ai genitori un’occasione speciale per prendersi cura del benessere emotivo dei propri figli. Il tavolo da pranzo è il luogo perfetto per i genitori per dare attenzione ai figli in un momento di tranquillità. Infatti, quando siamo insieme a tavola, c’è uno scambio di sentimenti, di informazioni e possiamo stabilire una connessione fra di noi.
Il pasto in famiglia trascende la nutrizione: trasmette valori, abitudini e comportamenti alimentari. Che cosa mangiano i miei genitori? Come mangiano? Cosa apprezzano e come lo dimostrano? Come si relazionano i miei genitori a questo determinato cibo? Qual è il clima intorno al tavolo? Tutto questo verrà appreso e farà parte dello sviluppo alimentare infantile.

Bisogna comprendere che la mera nutrizione, intesa come assunzione di sostanze nutritive necessarie all’organismo per crescere e svilupparsi, è solo uno degli aspetti del pasto. Quando condividiamo il momento del pasto stiamo comunicando, siamo connessi, stiamo socializzando.

È fondamentale riconoscere al pasto la giusta importanza e promuovere nel bambino delle esperienze piacevoli con gli alimenti, giocando con lui e donandogli la nostra attenzione. Ma il bambino deve anche essere lasciato libero di sperimentare, provare sapori e consistenze nuovi. È nel momento del pasto che i bambini impareranno ad autoregolarsi, perché impareranno quanto bisogna mangiare per sentirsi sazi, svilupperanno il piacere per il cibo, inizieranno a percepire i valori della famiglia e più di ogni altra cosa, riceveranno amore!

Favorire un momento del pasto ideale è importante, ma non sempre basta a prevenire problematiche o disturbi relativi all’alimentazione infantile.

Il logopedista è chiamato a intervenire in questo campo quando è necessario un intervento riabilitativo sulle funzioni orali (respirazione, suzione, masticazione, deglutizione). Tuttavia, in queste situazioni spesso si rende fondamentale una presa in carico multidisciplinare e integrata, con l’apporto dato da altri specialisti come il nutrizionista, lo psicologo e il terapista occupazionale: insieme, possono indagare le possibili cause che hanno portato all’instaurarsi del disturbo, dare supporto e aiuto alle famiglie e pianificare un programma riabilitativo/abilitativo adeguato per il bambino.

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