La strada per la Resilienza

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In che modo le persone affrontano gli eventi difficili che cambiano la loro vita?

La morte di una persona cara, la perdita di un lavoro, gravi malattie, attacchi terroristici e altri eventi traumatici sono solo alcuni esempi di esperienze di vita molto delicati.

La maggior parte di noi reagisce a tali circostanze sperimentando forti emozioni e un senso profondo di incertezza e preoccupazione. Nonostante la gravità degli eventi, molte persone si adattano bene nel tempo a situazioni che stravolgono la vita e a condizioni stressanti.

Quale è il segreto per riuscirci? Entra in gioco la resilienza, la capacità di “autoripararsi” dopo un danno, un processo graduale che richiede tempo e impegno.

L’etimologia del termine resilienza ci riporta agli antichi romani, che utilizzavano il latino “resalio“, per indicare l’azione di risalire sulla barca ribaltata dal mare in tempesta. Il significato psicologico si riferisce all’abilità di adattarsi bene alle avversità, ai traumi, alle tragedie, alle minacce o alle principali fonti di stress, come problemi familiari e di relazione, preoccupazioni di salute o sul posto di lavoro e difficoltà finanziarie. Significa appunto “rimbalzare” da esperienze difficili.


Gli studi condotti in letteratura evidenziano che la resilienza è una capacità ordinaria nell’essere umano e non stra-ordinaria, infatti le persone generalmente dimostrano ampie capacità di recupero. A sostegno di questa tesi è la risposta di molti americani agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 e gli sforzi fatti delle persone per ricostruire le loro vite.

La resilienza non è un tratto genetico né acquisito alla nascita ma coinvolge comportamenti, pensieri e azioni che possono essere appresi e ampliati in ognuno di noi.

Molte ricerche dimostrano che un elemento imprescindibile della resilienza è avere relazioni di cura e sostegno familiari ed extra familiari: i rapporti che creano amore e fiducia offrono incoraggiamento e rassicurazione per rafforzare la capacità di recupero di una persona.

I fattori associati alla resilienza sono la capacità di porsi obiettivi concreti, realizzare piani realistici e adottare strategie per eseguirli. Avere una visione positiva di sé e fiducia nei propri punti di forza e nelle proprie risorse. Riuscire a gestire sentimenti, emozioni e impulsi.

Chiedere aiuto nei momenti di difficoltà è fondamentale per costruire o rinforzare la capacità di recupero. Oltre a giovare dell’appoggio dei familiari e degli amici, spesso le persone trovano utile rivolgersi a:

  • Gruppi di auto-aiuto e di supporto utili per aiutare, e per farsi aiutare, attraverso il dialogo e la condivisione di informazioni, idee ed emozioni; i partecipanti al gruppo possono sostenersi l’un l’altro e trovare conforto nel sapere che non sono i soli a sperimentare difficoltà.
  • Libri e altre pubblicazioni di persone che hanno gestito con successo situazioni infelici;
  • Risorse online ed informazioni sul web per ottenere spunti utili ed idee;

Per molte persone, l’utilizzo delle proprie risorse e il tipo di aiuto sopra elencato non è sufficiente per costruire la resilienza. In questi casi, un professionista della salute mentale può aiutare a sviluppare una strategia appropriata alla situazione.

Spesso, infatti, il processo di resilienza è reso difficile dalla valutazione cognitiva del soggetto e dall’etichetta irrealistica e catastrofica che questi impone a se stesso. Lo psicologo può aiutare la persona a cambiare la percezione di sé e degli altri per consentire un adattamento consapevole alla realtà, così da poter affrontare gli eventi negativi non solamente e totalmente come momenti tragici e mortiferi ma come potenziali spunti di cambiamento e crescita.

Fonte: https://www.apa.org/helpcenter/road-resilience.aspx

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